
Trovare nuove risorse umane: una sfida che parte dalla demografia
Negli ultimi dodici mesi, si è sentito parlare sempre più spesso del tema della demografia e della relativa mancanza di lavoratori per i profili richiesti, una questione che ha implicazioni dirette anche sulle risorse umane disponibili per le nostre aziende. È uscito recentemente, il rapporto “Demografia e forza lavoro” del CNEL– il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – curato dal demografo Alessandro Rosina. Ne emerge che l’occupazione che aumenta è quella degli uomini over 45, https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Notizie/ArtMID/1174/ArticleID/4658/DEMOGRAFIA-E-FORZA-LAVORO mentre arrancano giovani e donne. Questo trend non riguarda solo numeri e statistiche, ma si tratta di un fenomeno che ha effetti profondi sulla nostra società e sull’economia locale.
Un problema personale e universale
Mi permetto di condividere un’esperienza personale per mettere a fuoco ciò di cui sto parlando. Ho due figli giovani: uno vive in Lussemburgo, mentre l’altro sta valutando di fare un’esperienza all’estero. Entrambi amano il nostro Paese, ma sanno che le opportunità di crescita professionale ed economica qui sono limitate. E non è una scelta facile: lo fanno con il cuore pesante, consapevoli di lasciare dietro di sé famiglia, amici e radici culturali.
Parlando con altri giovani, noto una costante: molti di loro hanno avuto esperienze lavorative poco positive, spesso caratterizzate da contratti precari, mancanza di prospettive di crescita e retribuzioni inadeguate. Questo li porta a non vedere un futuro roseo in Italia e sempre più spesso scelgono di andare altrove per cercare migliori possibilità.
L’impatto sulle aziende
Questo esodo giovanile non colpisce solo le famiglie, ma anche le imprese. Sempre più imprenditori con cui mi confronto si trovano a fare i conti con una carenza di talenti disponibili e motivati. La difficoltà nel trovare nuove risorse umane non è solo una questione di competenze specifiche: è il risultato di un sistema che fatica a trattenere i giovani e a valorizzarli nel lungo termine.
La situazione è aggravata dal calo demografico: meno giovani significa meno persone che entrano nel mondo del lavoro, creando una concorrenza sempre più accesa tra le aziende per attirare e trattenere i migliori talenti. Come possiamo invertire questa tendenza?
Un sondaggio per un futuro migliore
Vorrei che questo articolo rappresentasse un punto di partenza per una riflessione condivisa. Mi rivolgo a imprenditori, manager, professionisti e giovani: è il momento di unire le forze per trovare soluzioni creative e sostenibili.
Quali azioni possiamo intraprendere per rendere il nostro territorio più attrattivo per i giovani? Come possiamo costruire un sistema economico che valorizzi le persone, offra stabilità e crescita e restituisca fiducia nel futuro?
Ti invito a condividere le tue idee ed esperienze nei commenti. Questo è un tema che riguarda tutti noi, e solo attraverso il dialogo possiamo trovare nuove strade per affrontare una delle sfide più grandi del nostro tempo.
Facciamo del futuro un’opportunità, non una minaccia. Attendo con interesse la tua opinione!